Libano: un messaggio stritolato

Giovanni Paolo II aveva definito il Libano un paese “messaggio“, un paese cioè che nella sua piccolezza geografica ha molto da dire a tutto il mondo, lo ha sempre fatto: quando ai tempi della Bibbia veniva esaltato per le sue bellezze, i suoi profumi, i suoi alberi, quando lungo la sua storia ha sempre dato prova di dialogo, rispetto, accoglienza, quando ai giorni nostri scopriamo che le circa 18 religioni che lo compongono sanno convivere nel rispetto delle regole. Ma oggi questo “messaggio” è azzittito, è stritolato, si è trasformato in grido rauco e disperato. Gli ottocentomila sfollati (su 4 milioni e mezzo di abitanti è una enormità) non possono più vivere in case dove le forze in conflitto (Israele ed Hamas) si scambiano missili e bombe. La follia della guerra sta zittendo la parola della pace e della convivenza.

Tutto ciò è molto grave: dobbiamo aiutare il Libano a ritrovare la pace e la serenità di cui i suoi figli hanno bisogno. Come scuola marista di Centocelle scopriamo che da tanti anni ci sono comunità educative mariste in questo lembo di terra meraviglioso: nelle scuole mariste di Champville a Beirut e di Notre Dame de Lourdes a Byblos, a volte è necessario interrompere le lezioni a causa del rischio di attacchi, ma quando le circostanze lo permettono si mantiene la normalità. Al Foyer Champagnat di Faraya vengono attualmente accolte le famiglie sfollate, mentre il Fratelli Project di Rmeileh (proprio vicino alal zona del conflitto) continua a offrire uno spazio educativo e di sostegno ai giovani rifugiati provenienti da Siria, Palestina e dallo stesso Libano, oltre a fornire accompagnamento e aiuti di emergenza alle famiglie locali.

Tutti i maristi del mondo – per l’Italia la Fondazione Siamo Mediterraneo che, per esempio, abbiamo aiutato nella castagnata di sabato 26 – hanno lanciato una campagna di emergenza per sostenere le nostre opere e presenze in Libano e rispondere ai bisogni più urgenti. Sappiamo benissimo la difficoltà a fidarsi quando si raccolgono dei fondi, e gli stessi Libanesi sono stufi di essere considerati solo un popolo da aiutare con soldi: hanno bisogno di essere considerati una nazione nobile, capace, di esempio, un mosaico di realtà, un messaggio per tutto il mondo. Ma noi conosciamo i fratelli anche italiani che sono lì, sono nostri amici, li conosciamo uno a uno. Sappiamo che loro i soldi li daranno a chi ne ha bisogno. Sui nostri social e nelle mail che avete ricevuto trovate l’Iban della Fondazione che per comodità riporto anche qui:

Se scegli di donare con bonifico bancario:

Intestare la donazione a: Fondazione Siamo Mediterraneo Onlus

IBAN: IT61K 03069096 06100000177570

BIC/SWIFT: BCITITMMXXX

causale : Libano

Vi ringraziamo sinceramente per la vostra collaborazione e il vostro costante impegno nell’ascolto, nella preghiera, nel ricordo e nella preghiera per il Libano. Dio protegga il Libano, perla del Mediterraneo.