Alcuni versetti del capitolo 20 del vangelo di Giovanni:
Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Maria stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! Gesù le disse: «Non mi toccare, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.
Agli amici, ai dipendenti, alle famiglie della scuola Pio XII, perché un giorno gli alunni possano ricordare degli adulti che si facevano domande.
Nel buio del mattino dopo il sabato, Maria di Magdala, ancora in lacrime per quello che è successo al suo Gesù, davanti alla tomba incontra il giardiniere che le fa due domande;
Perchè piangi?
Chi cerchi?
Maria si fa attraversare da quelle due domande, ma ancora non capisce, non vede, non riconosce.
Fino a che non si sente chiamare con il suo nome:
Maria!
E allora in quel giardino fiorisce la sua gioia, vede il suo maestro, lo vorrebbe toccare, ma il cammino è ancora lungo e non lo fa.
L’augurio che la scuola marista Pio XII vi fa è questo:
Forse alla domanda – perché piangi? ancora non abbiamo una risposta
Forse non sappiamo neanche noi chi cerchiamo
Ma nel ricordo di cosa è successo alla Maddalena quel mattino, possiamo anche noi passare
dal buio alla luce,
dalle lacrime allo stupore,
dalla solitudine all’amicizia e alla testimonianza della Vita
contando su chi ci chiama per nome e ci mostra strade nuove.
Farci finalmente le domande giuste
Riconoscere le persone che ci vogliono bene
Allungare la mano per toccare il Signore, anche se non ci riusciamo
Chiamare e farsi chiamare per nome
Ecco che cosa può essere una
Buona Pasqua 2025
Il Consiglio dell’opera della scuola