Inclusione

La scuola di oggi o è inclusiva o non è una scuola

Circa 30 anni fa’ l’organizzazione nata dopo la tragedia della Seconda Guerra Mondiale che ha come scopo la promozione della pace  e della cultura in tutto il mondo, l’Unesco, ha promosso un libro scritto da un grande politico e pedagogista francese morto (e in Italia non lo ha ricordato quasi nessuno) a dicembre del 2023 che si chiamava Jacques Delors.

Il libro, un’opera fondamentale su come concepire la scuola nel secolo XXI, si intitolava: Nell’educazione un tesoro (Learning: the treasure within).

Chi vuole fare scuola oggi deve conoscere benissimo quali sono i quattro pilastri su cui si basa l’educazione adatta a promuovere la pace  e la cultura, e sono pilastri che nella nostra scuola Pio XII accettiamo e condividiamo senza riserve. La scuola è il luogo dove si deve: 

Imparare a conoscere

Imparare a fare

Imparare a vivere insieme

Imparare ad essere

La stessa Unesco, per non annoiarvi con leggi o indicazioni solo italiani, nel 2021 ha composto un altro documento molto valido che si intitola: Re-immaginare i nostri futuri insieme

Fra le indicazioni più importanti, secondo la nostra scuola Pio XII, ci sono queste due frasi:   

Le scuole dovrebbero essere luoghi educativi protetti per l’inclusione, l’equità e il benessere individuale e collettivo.

Le scuole devono essere luoghi che riuniscono gruppi diversi di persone e li espongono a sfide e possibilità non disponibili altrove

Non sono gli alunni “particolari” ad essere inclusi, è la scuola che deve essere inclusiva

Abbiamo richiamato due libri importanti a livello mondiale, ma basterebbe anche semplicemente ricordare l’articolo 3 della nostra Costituzione italiana, quello che dice “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali… per introdurre quali sono le radici culturali che danno forza e significato alla nostra scuola, il Pio XII, nel suo cercare di essere una scuola inclusiva, dove tutti gli alunni sono eguali. 

La scuola che vogliamo per i nostri alunni è, come dicono le frasi citate, una scuola in cui si impara ad essere, a vivere insieme, in cui si supera la sfida di vivere con bambini e bambine di tutte le condizioni, in cui ogni giorno gli alunni hanno la possibilità di stare gomito a gomito con tutti i tipi di condizioni. 

Forse non capiterà spesso, ma questa occasione è preziosissima e formativa. Imparare cose nuove è solo una delle funzioni della scuola, e oggi come oggi neanche la più importante. Imparare a guardare chi mi sta vicino senza pregiudizi, con rispetto, con empatia e amicizia, questa è una sfida che i nostri ragazzi devono affrontare. Ogni bambino è “un caso” ed essere una scuola inclusiva vuol dire offrire ad ogni alunno, ripetiamo, ogni alunno, uno spazio sicuro, protetto, stimolante, accogliente di crescita umana, e per noi che siamo una scuola cristiana, anche spirituale, in cui proprio le persone che hanno maggiori difficoltà e vivono con più fatica possano sentirsi bene.  

Tutti i docenti del Pio XII condividono queste direttive e lavorano per una scuola equa ed inclusiva, aiutati in questa direzione da un referente per l’inclusione scolastica, il dottor Emilio Munafò, a supporto dell’integrazione e dell’inclusione scolastica e sociale degli studenti con peculiari esigenze formative. Il suo compito è volto prevalentemente a sensibilizzare e approfondire le tematiche  sui disturbi specifici di apprendimento, a supportare i consigli di classe e favorire la relazione con le famiglie. 

Nella scuola è inoltre presente uno sportello di supporto psicologico a disposizione di tutti gli alunni e alunne in ogni momento dell’anno.

Protocollo per l’inclusione BES

Scarica il Protocollo per l’inclusione degli alunni e delle alunne con Bisogni Educativi Speciali

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